Domani, venerdì 13 settembre 2019 ultima tappa del progetto Non fare della tua vita un gioco realizzato da Adiconsum, A.E.C.I. Lazio e CODICI e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MPLS), fa tappa per la seconda volta in Toscana.
L’incontro si svolgerà a partire dalle 10.00 presso i locali della sede regionale A.E.C.I. CAMPANIA ed è aperto a tutti gli interessati.
Dopo il grande successo ed interesse suscitato nella tappa svoltasi a Nola (NA) lo scorso maggio, quella del 13 settembre è una nuova occasione per sensibilizzare i cittadini alle problematiche collegate al Gioco d’Azzardo Patologico e alle conseguenze, illustrare gli strumenti a disposizione e le attività previste dal progetto promosso dalle 3 Associazioni di Consumatori.
Sarà un altro importante momento di incontro e confronto con tutti i cittadini per segnalare gli stereotipi più frequenti e diffusi e sviluppare un approccio critico, proponendo modelli positivi di relazione e comportamento.
L’incontro è realizzato in collaborazione con A.E.C.I. CAMPANIA – sede regionale di A.E.C.I. – che quotidianamente svolge una rilevante attività di sensibilizzazione e prevenzione sul tema del Gioco d’Azzardo sul territorio.
Perché gli effetti del Gioco d’Azzardo Patologico non si hanno solo su chi gioca, ma anche sulle famiglie, gli amici, i conoscenti che, in un eccesso di amore verso la vittima di Ludopatia, arrivano ad indebitarsi o, nei casi estremi, al sovra-indebitamento e sul Sistema Sanitario che deve intervenire e curare le vittime.
Maggiori informazioni sul progetto e sulle date nelle diverse città italiane al link: https://www.nonfaredellatuavitaungioco.it/
La nuova frontiera per “aprire gli occhi” e riconoscere un potenziale soggetto a rischio GAP (Gioco d’azzardo patologico) è rappresentata da un paio di occhiali, che consentirà letteralmente di “leggersi dentro”.
All’interno del progetto “Cambio gioco” contro la ludopatia, infatti, l’azienza sanitaria locale Ulss 6 Euganea, in collaborazione con i Dipartimenti di Psicologia dell’Università di Padova e dell’Università Cattolica di Milano, anche con l’ausilio della realtà virtuale, sta sviluppando un prototipo di occhiali per lo screening precoce della vulnerabilità neurobiologica del disturbo da gioco d’azzardo patologico.
L’obiettivo è quello di realizzare un modello di occhiali che, grazie a particolari sensori, riesca a “captare” il grado di predisposizione al rischio del soggetto che lo indossa. Il prototipo dovrebbe essere pronto nell’arco dei prossimi mesi, mentre la produzione richiederà circa un anno.
Questo progetto, promosso proprio dall’Ulss 6 Euganea, propone una serie di iniziative per contrastare la diffusione della dipendenza da gioco d’azzardo, che hanno richiesto un esborso di tutto rilievo: l’investimento complessivo regionale è stato di 694.000 euro.
Del resto le stime parlano chiaro: in Veneto, almeno lo 0,8% della popolazione generale presenta un disturbo da gioco d’azzardo patologico. Nel bacino dell’Ulss 6 Euganea, nello specifico, ci sono circa 11.750 giocatori patologici, dei quali meno del 10% chiede aiuto agli specialisti: i giocatori patologici in cura sono, infatti, solo 300.
Si spera che questi nuovi occhiali aiutino i soggetti ludopatici a “vedere” il proprio problema e a farsi aiutare.
Se hai bisogno di aiuto, guarda gli strumenti a disposizione al seguente link: https://www.nonfaredellatuavitaungioco.it/chiedi-aiuto/
Domani, martedì 10 settembre 2019 il progetto Non fare della tua vita un gioco realizzato da Adiconsum, A.E.C.I. Lazio e CODICI e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MPLS), fa tappa per la seconda volta in Toscana.
L’incontro si svolgerà a partire dalle 16.00 presso i locali della sede regionale A.E.C.I. TOSCANA ed è aperto a tutti gli interessati.
Dopo il grande successo ed interesse suscitato nella tappa toscana svoltasi lo scorso maggio, quella del 10 settembre è una nuova occasione per sensibilizzare i cittadini alle problematiche collegate al Gioco d’Azzardo Patologico e alle conseguenze, illustrare gli strumenti a disposizione e le attività previste dal progetto promosso dalle 3 Associazioni di Consumatori.
Sarà un altro importante momento di incontro e confronto con tutti i cittadini per segnalare gli stereotipi più frequenti e diffusi e sviluppare un approccio critico, proponendo modelli positivi di relazione e comportamento.
L’incontro è realizzato in collaborazione con A.E.C.I. TOSCANA – sede regionale di A.E.C.I. – che quotidianamente svolge una rilevante attività di sensibilizzazione e prevenzione sul tema del Gioco d’Azzardo sul territorio.
Perché gli effetti del Gioco d’Azzardo Patologico non si hanno solo su chi gioca, ma anche sulle famiglie, gli amici, i conoscenti che, in un eccesso di amore verso la vittima di Ludopatia, arrivano ad indebitarsi o, nei casi estremi, al sovra-indebitamento e sul Sistema Sanitario che deve intervenire e curare le vittime.
L’incontro presso la sede di A.E.C.I. TOSCANA si inserisce in una serie di incontri in numerose città italiane dedicati all’attività di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini sulla prevenzione al Gioco d’Azzardo. Gli incontri – aperti al pubblico o riservati agli Studenti delle Scuole – si svolgono nell’ambito del progetto Non fare della tua vita un gioco, finanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali (MPLS) e realizzato dalle Associazioni di Consumatori Adiconsum, A.E.C.I. Lazio e Codici.
Maggiori informazioni sul progetto e sulle date nelle diverse città italiane al link: https://www.nonfaredellatuavitaungioco.it/
L’amministrazione comunale di Maruggio, paese in provincia di Taranto, ha approvato nel Regolamento TARI la riduzione del 50% della tassa per tutte quelle attività commerciali che elimineranno le slot-machine.
Il provvedimento è stato ispirato da una vicenda positiva, avvenuta a Maruggio, dove, in netta controtendenza rispetto all’allarmante diffusione, su tutto il territorio nazionale, del fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo, divenuto una vera e propria piaga sociale, Giuseppe e Monica, titolari del “Bar Rumba”, hanno rimosso le slot-machine dalla propria attività.
Una scelta, decisamente singolare, che mira a contribuire concretamente alla lotta alla ludopatia, causa di svariati problemi che spesso non si limitano all’aspetto meramente economico.
L’iniziativa di Giuseppe e Monica non è passata inosservata agli occhi delle istituzioni locali. Nei giorni scorsi, infatti, il primo cittadino di Maruggio, Alfredo Longo, ha provveduto alla consegna di un attestato simbolico per ringraziare i “virtuosi” titolari del bar.
Piccoli gesti per promuovere e incentivare la lotta “concreta” alla ludopatia.
Appuntamento il 25 AGOSTO 2019: OTRANTO (Lecce) – Lungomare Cristoforo Colombo
Domenica 25 agosto 2019, a partire dalle 20.00 il progetto Non fare della tua vita un gioco realizzato da Adiconsum, A.E.C.I. Lazio e CODICI e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MPLS), fa tappa per la seconda volta in Puglia.
Nella splendida cornice della città di Otranto (Lecce), affacciati sul mare salentino e sul Lungomare Cristoforo Colombo, lo stand di A.E.C.I. LECCE dedicato al progetto Non fare della tua vita un gioco sarà disponibile ad accogliere tutti gli interessati, ad illustrare le attività previste dal progetto, a segnalare gli stereotipi più frequenti e diffusi sul gioco d’azzardo e a sviluppare un approccio critico, proponendo modelli positivi di relazione e comportamento divulgare. Presso lo stand, gadget personalizzati e materiale informativo a disposizione dei cittadini.
L’evento è patrocinato dal Comune di Otranto e si inserisce all’interno della manifestazione “La Notte Bianca dei Bambini – luna otrantina il gioco si avvicina”, giunta alla terza edizione per incontrare i bambini, i ragazzi e loro famiglie.
L’incontro è realizzato in collaborazione con A.E.C.I. LECCE – sede regionale di A.E.C.I. – che quotidianamente svolge una rilevante attività di sensibilizzazione e prevenzione sul tema del Gioco d’Azzardo sul territorio.
Perché gli effetti del Gioco d’Azzardo Patologico non si hanno solo su chi gioca, ma anche sulle famiglie, gli amici, i conoscenti che, in un eccesso di amore verso la vittima di Ludopatia, arrivano ad indebitarsi o, nei casi estremi, al sovra-indebitamento e sul Sistema Sanitario che deve intervenire e curare le vittime.
L’incontro si inserisce in una serie di incontri in numerose città italiane dedicati all’attività di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini sulla prevenzione al Gioco d’Azzardo.
Gli incontri – aperti al pubblico o riservati agli Studenti delle Scuole – si svolgono nell’ambito del progetto Non fare della tua vita un gioco, finanziato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali (MPLS) e realizzato dalle Associazioni di Consumatori Adiconsum, A.E.C.I. Lazio e Codici.
Maggiori informazioni sul progetto e sulle date nelle diverse città italiane al link: https://www.nonfaredellatuavitaungioco.it/
Condividiamo e diamo spazio alla riflessione – pubblicata su Il Corriere della Sera del 20 agosto 2019 – di Gian Antonio Stella. Il giornalista e scrittore si chiede come gli intenti della Legge 87/2018 e le particolari interpretazioni effettuate dall’AGCOM possano trovare attuazione nella realtà in maniera armoniosa, a tutela del cittadino e nell’ottica di prevenire il gioco d’azzardo patologico, sensibilizzando alla prevenzione. E prende come punto di partenza e spunto di riflessione il Campionato di Calcio di serie A.
“Alla vigilia del campionato di serie A non sappiamo ancora se sabato e domenica la legge sarà applicata: spariranno gli spot che incitano a scommettere o no?
l divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni è la prima netta misura contro l’azzardopatia, una misura che ferma il dilagare della piaga che da oggi in poi non godrà più di pubblicità positiva». Sicuro? Altroché! Il giorno in cui passò la legge 87/2018 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale un anno fa, Luigi Di Maio esaltava la propria vittoria con toni che manco Scipione l’Africano dopo il trionfo di Zama.
Sulla carta, era tutto chiaro: «È vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro (nonché al gioco d’azzardo), comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media». Nella pratica, però, finora… «E chi se n’è accorto?», masticano amaro quanti combattono da anni contro la piaga del gioco d’azzardo. Ultima statistica: i soldi giocati ufficialmente (poi c’è il nero) sono saliti nel 2018 a oltre 107 miliardi, i malati patologici dell’azzardo a 1,3 milioni.
A distanza di un anno, trascorso ad aspettare la svolta mentre gli spot imperversavano («c’è da attendere che scadano i vecchi contratti…») eccoci alla vigilia del campionato di serie A e non sappiamo ancora: sabato e domenica la legge sarà applicata o no? Spariranno gli spot che incitano a scommettere o no? Renato Balduzzi e Maurizio Fiasco, cioè l’ex ministro della Salute e il massimo esperto di azzardopatia, hanno denunciato insieme, su Avvenire, l’assurdità che l’Agcom faccia «capziose distinzioni tra “pubblicità dei giochi”, vietata, e “informazione sui giochi”, ammessa» (insistendo sui «giochi» per non parlare di azzardo) o invochi paradossalmente la «libertà d’impresa» anche nel caso del «monopolio fiscale dello Stato». E Alessio Villarosa, il sottosegretario grillino titolare della delega, ha pronta un’ordinanza che ricorda a chi di dovere come il divieto di pubblicità «deve essere assoluto e totale». Di più: le violazioni potrebbero portare «nei casi più gravi e reiterati» anche «alla revoca della concessione». Ma servirà davvero, col giro di soldi che c’è, a bloccare i furbetti?”
Gian Antonio Stella – www.corriere.it – 20/08/2019
Vi siete mai accorti che quando grattiamo un Gratta&Vinci esce spesso il numero prima o il numero dopo quello che abiamo noi?
La maggior parte di noi instaura meccanismi di percezione erronea che portano alla convinzione di essere più vicini alla vincita di quanto in realtà non siamo. Se grattiamo un biglietto e troviamo un numero molto vicino a quello vincente, infatti, siamo più portati a continuare a giocare.
Questo meccanismo psicologico, noto come “near miss” (“quasi vincita”), è particolarmente sfruttato nei giochi d’azzardo. Nello specifico, lo stratagemma utilizzato è quello di inserire delle quasi-vincite, cioè, il fallimento nel centrare la vincita si verifica, ma con uno scarto molto ridotto, la qual cosa induce il giocatore a perseverare nel gioco. La percezione illusoria di aver “sfiorato una vincita”, infatti, invoglia il consumatore a sfidare nuovamente la sorte.
Di fronte a una quasi-vincita, il giocatore spesso è portato a ritenere che, grazie ai suoi sforzi, la vittoria sia a portata di mano. Ma una relazione tra l’ottenimento di una quasi-vincita e l’abilità personale è del tutto fuori discussione, poiché siamo di fronte ad una mera casualità.
All’interno della comunità scientifica, fin dagli anni ’50 del secolo scorso, le quasi-vincite sono consideratete fattori di induzione al gioco particolarmente efficaci, al punto che nello stato del Nevada (per intenderci, lo stato di Las Vegas) il legislatore ha proibito ai produttori di slot-machines di farne uso (Harrigan, 2008).
Alla luce di ciò sarebbe buona norma domandarsi: quanto siamo “permeabili” a stimoli esterni e pubblicità, che spesso sono appositamente pensate e realizzate per far sì che si instaurino in noi determinati meccanismi, talvolta tossici?
È ormai assodato, e lo confermano anche numerosi studi effettuati anche a livello internazionale, che il comportamento dei genitori/giocatori orienta in modo rilevante i figli verso il gioco. E ancora: gli studenti cresciuti in famiglie in cui si gioca giocano con più facilità e spendono il doppio rispetto a giovani cresciuti in contesti familiari lontani dal gioco d’azzardo. Le percentuali si attestano attorno all’80%.
Ma non è tutto: una ricerca del NORC (National Opinion Research Center) dell’Università di Chicago afferma che nelle famiglie con genitori/giocatori è più alto anche il rischio di sviluppare patologie in tale ambito. Considerando, infatti, i principali problemi riguardanti salute, salute mentale, uso di sostanze, perdita di lavoro, reati, bancarotta, ecc., si è dimostrato che, nel caso della dipendenza da gioco d’azzardo, l’avvisaglia principale nello sviluppo di questa patologia è rappresentata dalla circostanza di aver avuto genitori con problemi di gioco. Nello specifico, il 53,1% dei giocatori patologici ha alle spalle trascorsi familiari di ludopatia.
Sarebbe, pertanto, buona norma per i genitori valutare e ponderare comportamenti, quali giocare in presenza dei propri figli o, addirittura, trasmettere il messaggio che “hanno la manina fortunata” quando li fanno “candidamente” giocare al posto loro, poiché queste scelte possono, nel medio – lungo termine, rivelarsi diseducative e dannose per i propri figli.
Naturalmente, la scelta migliore, oltre ad evitare tali comportamenti sarebbe quella di non giocare d’azzardo totalmente.
Ad un anno dall’entrata in vigore del Decreto Dignità (Legge 96/2018), che schierava in campo il suo articolo 9 come mezzo di contrasto alla ludopatia, anche le ultime deroghe, concesse a quei contratti ancora in esecuzione, sono scadute. Da lunedì 15 luglio 2019, infatti, il divieto è diventato ufficiale per tutti.
Vietata, dunque, qualsiasi forma di comunicazione dal contenuto promozionale, comprese le citazioni visive e acustiche.
Numerose le obiezioni, sollevate in particolar modo dagli operatori del settore che si sono rivolti all’Autorità garante per le Comunicazioni. L’AGCOM è intervenuta emanando linee guida per l’applicazione dell’articolo 9, ritenuto dai richiedenti scarno e lacunoso. Sebbene le linee guida non cambino la natura del provvedimento, prevedono alcune eccezioni al divieto.
Nel dettaglio, sono da reputarsi legittime, in base alle linee guida dell’AGCOM, le insegne fuori dai negozi, il posizionamento sui motori di ricerca per gli operatori di gioco, le comunicazioni, fornite dagli operatori di gioco legale di puro carattere informativo, i servizi che comparano quote o offerte commerciali dei diversi competitor, i loghi dei giochi sulle vetrine degli esercizi commerciali ove è possibile giocare, l’esposizione delle vincite realizzate, purché siano “tali da non configurare una forma di induzione al gioco a pagamento”.
Consentita anche l’organizzazione di fiere sul gioco a pagamento destinate ai soli operatori di settore. Autorizzate, inoltre, alle campagne informative sui giochi “vietati in senso assoluto” e su quelli “ammessi, ma proibiti per i minori”, a quelle “sui fattori di rischio a cui sono esposti i giocatori denominati ‘problematici’, sui valori legati al gioco legale e di informativa sul gioco legale e sui rischi dell’usura connessi al gioco patologico”.
La televendita, infine, è ammessa solo se finalizzata alla conclusione del contratto di gioco e non alla sua promozione.
Gli effetti di questo provvedimento coinvolgono direttamente anche le società sportive che perderanno certamente una fetta rilevante di proventi/finanziamenti, provenienti appunto dell’industria del gaming. Si stima, infatti, che il giro di danaro, generato dalle sponsorizzazioni relative al gioco e alle scommesse, si aggiri intorno ai 35 milioni di euro l’anno, considerando per esempio soltanto il gioco economico relativo alla Serie A di calcio.
Giovedì 18 luglio 2019 – dalle ore 19.00
Grandi eventi in programma per Non Fare della Tua Vita un Gioco, il progetto coordinato da Adiconsum e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MPLS), realizzato in collaborazione con le associazioni dei consumatori AECI Lazio e CODICI.
Il Tour propone attività di informazione e di sensibilizzazione per i cittadini, sulla prevenzione del Gioco d’Azzardo patologico, e gira l’Italia con un divertente percorso ludico-esperienziale che consiste in una serie di prove di logica e di abilità, stimolando nei partecipanti riflessioni sul gioco consapevole e moderato.
Giovedì 18 luglio 2019, a partire dalle ore 19.00 in Piazza Vittoria, nell’ambito della manifestazione cittadina “Vittoria d’Estate”, Adiconsum allestirà uno stand presso il quale si svolgeràattività ludica, assistita da personale dedicato, che coinvolgerà sia i singoli cittadini che gruppi organizzati in squadre di 6/8 componenti, e sarà strutturata con un percorso di gioco, informazione e creatività tramite il supporto di roll-up tematici e di “carte gioco” personalizzate che porterà i partecipanti a riflettere in particolare sulle differenze tra il gioco-sport e il gioco d’azzardo, promuovendo l’attività sportiva e i suoi ideali di correttezza, lealtà, sacrificio, trasparenza e rispetto delle regole del gioco.
Nell’ambito del progetto Non Fare della Tua Vita un Gioco, è stato anche lanciato un Instagram Contest per esprimere e trasmettere un proprio pensiero sulla positività dello sport e la negatività del gioco d’azzardo. I primi tre classificati riceveranno in premio una gift card da spendere in un negozio di sport.
Per partecipare al contest, clicca su nonfaredellatuavitaungioco.adiconsum.it
Ti aspettiamo
GIOVEDI’ 18 LUGLIO 2019 DALLE ORE 19.00
Piazza Vittoria – GORIZIA
Non mancare all’appuntamento.
Vieni a scoprire come giocare consapevolmente e responsabilmente.
#nonfaredellatuavitaungioco
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Per informazioni: Adiconsum Gorizia Tel. 0481 533321