Il gioco d’azzardo rappresenta un business solido anche per la
criminalità organizzata. L’economia sommersa in mano alle mafie
costituisce, infatti, una cospicua fetta del mercato legato al gioco
d’azzardo.
Secondo alcune stime del Servizio centrale della Polizia Postale e delle
Telecomunicazioni, nel 2015 (ultimo dato disponibile) il fatturato delle organizzazioni criminali del settore sarebbe stato di 23 miliardi.
Di fatto accade che le slot e le Vlt – Videolottery sotto il controllo dei Monopoli vengono sostituite con altre macchinette modificate e controllate dalle mafie locali.
A questo punto, tenere traccia delle giocate effettuate su
questi apparecchi è impossibile, se non dopo il loro sequestro. Nel 2018
l’Antimafia di Palermo ha scoperto, ad esempio, che a finanziare la
latitanza del boss Matteo Messina Denaro erano tutte le giocate
avvenute nelle agenzie dell’imprenditore Carlo Cattaneo.
Le organizzazioni criminali sfruttano, infine, le meccaniche del gioco
d’azzardo per riciclare denaro sporco, utilizzando macchinette Vlt, che
permettono di inserire direttamente le banconote, per ripulire facilmente
migliaia di euro.