NON FARE DELLA TUA VITA UN GIOCO

Archivio annuale 2019

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NON FARE DELLA TUA VITA UN GIOCO

Il progetto“NON FARE DELLA TUA VITA UN GIOCO”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2017 a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art. 72 del decreto legislativo n.117/2017, è realizzato da Adiconsum, Co.di.ci – Centro per i Diritti dei Cittadini, A.E.CI. Lazio ed A.E.C.I. NAZIONALE.

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Dal 3 maggio iniziano gli eventi di “Non fare della tua vita un gioco”

LUDOPATIA

Al via venerdì 3 maggio 2019 gli eventi collegati al progetto “Non fare della tua vita un gioco” realizzato da Adiconsum, A.E.C.I. e Codici.

L’importanza dello sport per prevenire la ludopatia.

Progetto coordinato da Adiconsum in collaborazione con A.E.C.I Lazio e Codici
e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

30 aprile 2019 – Si susseguono gli studi e i risultati sulla diffusione del gioco d’azzardo tra i giovani: dai dati dell’Espad Italia che riferiscono di oltre 1 milione di studenti che hanno giocato al gioco d’azzardo almeno 1 volta (580.000 under 18) a quelli dell’Istituto Superiore di Sanità con il focus sui 700mila minori tra i 14 e i 17 anni che giocano, di cui circa 70.000 sono giocatori problematici.

È in questo contesto che si inserisce il progetto “Non fare della tua vita un gioco”, coordinato da Adiconsum e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto, realizzato in partnership con le Associazioni dei Consumatori A.E.C.I. Lazio e Codici, ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare i consumatori in generale, ma in particolare i giovani tra i 15 e i 25 anni, al gioco responsabile, solidale e legale, promuovendo di contro l’attività sportiva e i suoi ideali di correttezza, lealtà, sacrificio, trasparenza e rispetto delle regole del gioco, valori insostituibili per prevenire e contrastare il fenomeno della ludopatia e le altre forme di disagio ad essa correlate.

Tra le attività principali del progetto “Non fare della tua vita un gioco” ci sono un’indagine demoscopica nazionale sui giovani dai 15 ai 25 anni, l’attivazione di un servizio di informazioni e supporto con una helpline di prima assistenza e orientamento via telefono, chat e indirizzo mail dedicato,  per i soggetti con possibili problemi di ludopatia, una campagna di comunicazione sociale attraverso il sito web www.nonfaredellatuavitaungioco.it

Ma “Non fare della tua vita è un gioco” è soprattutto un tour itinerante con un percorso ludico-esperienziale con eventi e flashmob nelle piazze o presso fiere, università e scuole nelle regioni italiane dal nord al sud del Paese per stimolare i partecipanti ad una riflessione sulle implicazioni negative del gioco d’azzardo e su quelle positive del gioco consapevole e moderato e soprattutto dallo sport.

Il tour itinerante di “Non fare della tua vita un gioco” si aprirà il prossimo venerdì 3 maggio con un triplice appuntamento per i giovani: a Milano, Roma e Cagliari.

  • Milano: presso l’Arena Civica “Gianni Brera”
  • Roma: presso il Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”
  • Cagliari: presso l’Istituto Comprensivo Statale “Porcu-Satta” di Quartu S. Elena.

I giovani, suddivisi in squadre, troveranno ad attenderli uno Stand allestito con un percorso ludico-esperienziale in cui potranno mettersi alla prova con giochi di logica e abilità, materiale informativo e gadget e dove potranno incontrare dei testimonial di eccezione, campioni sportivi che si sono distinti per la loro dedizione e i loro successi nello sport, ai quali porre domande, chiedere autografi e scattare selfie.

A conclusione del tour, Adiconsum organizzerà una conferenza-spettacolo finale per presentare i risultati e le attività implementate dal progetto con il coinvolgimento di rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, associativo, mediatico nonché il pubblico dei consumatori, in particolare delle  giovani generazioni.

A breve renderemo pubblico il calendario degli eventi del tour.

Le attività delle giornate di Roma, Cagliari e Milano, oltreché da Adiconsum, saranno scandite dall’iniziativa “Cultura & Sport: il Laboratorio dell’Opportunità”, progetto interattivo promosso da due Associazioni Benemerite del CONI: A.M.O.V.A. e USSI, a cui collaborano il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Centro di Preparazione Olimpica del CONI e la Scuola dello Sport del CONI. Partner dell’iniziativa sono il CIP e le Federazioni di Pallavolo, Scherma e Tennistavolo.

DiA.E.C.I. LAZIO

GIOCO D’AZZARDO: LE NORME APPROVATE DAL COMUNE DI ROMA

Riteniamo utile riportare e riassumere qui di seguito le norme approvate dal Comune di Roma con i principali regolamenti relativi alle sale gioco, agli esercizi dedicati al gioco d’azzardo.

“Premessa. Il Comune di Roma il 9 Giugno 2017 ha approvato un Regolamento sulle sale da gioco e i giochi leciti (n. 31 del 2017) che disciplina le concessioni delle licenze relative all’esercizio di giochi leciti (sale pubbliche da gioco) per la “tutela dei minori, degli utilizzatori, della sicurezza urbana, della salute e della quiete della collettività“ (art.2, comma 2). Successivamente, il 17 aprile 2018, all’interno del Regolamento Attività Commerciali (n. 47 del 2018) sono state inserite altre norme in materia di gioco d’azzardo.

Gli aspetti principali dei due regolamenti possono essere così riassunti.

Finalità dei provvedimenti. Il primo Regolamento (che richiama nelle premesse la Legge Regionale n.5 del 2013 “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”) è volto “a limitare le conseguenze sociali dell’offerta di gioco su fasce di utenti psicologicamente più vulnerabili“ e si prefigge di “prevenire e contrastare la propensione al Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.); garantire che ogni forma di gioco lecito avvenga riducendo gli effetti pregiudizievoli, per la salute pubblica, la serenità domestica, l’integrità del tempo di lavoro, l’aggregazione sociale, la sicurezza urbana, la viabilità, il decoro, la quiete pubblica e contrastando, altresì, i fenomeni di dequalificazione territoriale; disincentivare il gioco compulsivo” (art.2, comma 1).

Inoltre “l’Amministrazione si impegna ad impostare specifiche restrizioni alla navigazione internet (c.d. “content filtering”) alla rete wireless di Roma Capitale, volte ad impedire l’accesso a siti web nei quali è possibile giocare d’azzardo on-line” necessarie (art.2).

Il secondo Regolamento è finalizzato a tutelare il Centro storico di Roma, riconosciuto come Sito Unesco, includendo le sale per videogiochi, biliardi ed altri giochi leciti di cui all’art. 10 T.U.L.P.S tra le attività incompatibili con le esigenze di tutela dei valori ambientali e urbanistici del Centro storico di Roma.

Divieti riguardanti l’ubicazione degli esercizi dedicati al gioco d‘azzardo. Ai sensi degli artt. 6 e 8 del Regolamento sulle sale da gioco e dell’art. 11 del Regolamento sulle attività commerciali l’esercizio delle attività di gioco è vietato:

  • in caso di mancato rispetto della distanza dai luoghi sensibili di almeno 350 metri all’interno del perimetro dell’ “Anello Ferroviario” di cui alla Zona 2 del PGTU e di almeno 500 metri al di fuori di esso (istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziale operanti in ambito sanitario o socioassistenziale);
  • in caso di presenza all’interno del locale di sportelli bancari, postali o bancomat, per evitare che la disponibilità immediata di denaro contante costituisca incentivo al gioco;
  • negli immobili di proprietà di Roma Capitale e delle società da essa controllate o partecipate;
  • in immobili vincolati, ai sensi del Codice dei beni culturali e paesaggistici;
  • nei chioschi su suolo pubblico;
  • all’interno del Centro storico, con particolare riguardo ai tessuti T1, T2, T3, T4, T5 ovunque localizzati e T6 localizzati all’interno del Municipio Roma I;
  • negli esercizi pubblici, qualora gli stessi si trovino all’interno di istituti scolastici di qualsiasi grado, sedi e strutture universitarie, centri di formazione professionale, luoghi di culto, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale, strutture ricettive per categorie protette, parchi e altri spazi verdi pubblici attrezzati, musei civici e nazionali, caserme attive, centri di accoglienza per richiedenti asilo, centri per l’impiego;
  • all’esterno dei locali;
  • nei circoli privati che risultano come luoghi sensibili.

Giochi vietati. La tabella dei giochi proibiti deve essere esposta nei locali (artt. 4 e 9). È vietata la messa a disposizione, presso qualsiasi pubblico esercizio, di apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentano di giocare collegandosi a piattaforme per il gioco on-line (cc.dd. “totem” e similari) (art. 3).

Divieto di accesso dei minori. È previsto l’obbligo di identificazione die minori di anni 18 al fine di inibire loro l’uso degli apparecchi e l’accesso nelle sale riservate al gioco (art. 8).

Informazioni per i giocatori. Deve essere esposto su ciascun apparecchio il cartello indicante i valori relativi al costo della partita, le regole del gioco e la descrizione delle combinazioni o sequenze vincenti e il cartello indicante il divieto di utilizzo ai minori di 18 anni. All’ingresso e all’interno dei locali devono essere esposti in modo visibile il materiale informativo predisposto dalla competente A.S.L. (diretto ad evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici) nonché il cartello predisposto da Roma Capitale contenente le informazioni che consentano al giocatore di effettuare un autotest e il cartello indicante gli orari di apertura e chiusura dell’esercizio (art. 9).

Nuove sale da gioco. Il regolamento precisa procedura e requisiti (tra cui il fatto di non aver subito misure di prevenzione ai sensi della normativa antimafia) per l’apertura di nuove sale (art. 7).

Pubblicità. Viene vietata la pubblicizzazione all’interno e all’esterno dei locali di vincite appena accadute o storicamente avvenute, così come l’installazione di insegne luminose o a luminosità intermittente sia all’interno che all’esterno degli esercizi; è altresì vietata l’attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio di sale da gioco e dell’attività secondaria e complementare di somministrazione di alimenti e bevande (art.9).

Esercizi no slot. Gli esercizi commerciali che scelgono di non installare apparecchiature per il gioco d’azzardo potranno esporre il marchio regionale “Slot free-RL”, ai sensi dell’articolo 5 della legge regionale n. 5 del 2013 (art. 9, comma 8).

Revoca e sospensione della licenza: viene sospesa nei casi previsti dalla normativa di settore (art.11)

Limitazione orari. Il Regolamento rinvia ad una successiva ordinanza del Sindaco, approvata nel giugno 2018 la fissazione degli orari di apertura delle sale da gioco e delle fasce orarie di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro (art. 12).

Sanzioni. Per le violazioni del Regolamento sulle sale da gioco è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria il cui importo è determinato dalla Giunta (art. 13). Il Regolamento sulle attività commerciali prevede la sospensione dell’attività (art. 15).

Fonte: www.avvisopubblico.it

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STOP AL REDDITO O PENSIONE DI CITTADINANZA IN CASO DI VINCITA AL GIOCO

Vincere al gioco potrebbe non essere una buona notizia per chi ha ottenuto il reddito o la pensione di cittadinanza. Con una novità introdotta durante l’esame alla Camera è ora previsto che «la perdita dei requisiti si verifica anche nel caso di acquisizioni di somme» sopra gli importi previsti «a seguito di donazione successione o vincite».

Accanto al divieto di utilizzare la card in giochi, rimasto in vigore nonostante le nuove norme di tutela della privacy che vietano allo Stato di monitorare le spese dei beneficiari, in Parlamento è stato introdotto un nuovo paletto, volto a scoraggiare scommesse e puntate. La novità non riguarda solo i giochi ma tutti gli incrementi di ricchezza che portano a superare le soglie di reddito e patrimonio stabilite dalla norma come requisiti massimi per ottenere il beneficio.

Una norma che rientrava già nella logica del provvedimento ma che durante il passaggio alla Camera è stata riformulata nel dettaglio, precisando chiaramente che i tetti non possono essere superati nemmeno nel caso in cui le somme aggiuntive siano state regalate, ereditate o vinte al gioco. Ovviamente il meccanismo scatta anche se la vincita è minore ma, sommandola a quanto già si possiede, si superano le soglie previste per i requisiti patrimoniali.

Questi sono articolati a seconda delle tipologie di famiglia. Così se il valore base da non superare è di 6.000 euro, è previsto un incremento di 2.000 euro per ogni familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro. Ci sono poi ulteriori incrementi dal terzo figlio in poi e per eventuali familiari con disabilità. Dal terzo figlio la somma si incrementa di 1.000 euro mentre per ogni disabile di 5.000 euro. 

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Il gioco d’azzardo è sempre più adulto. In calo nella fascia tra gli studenti 15- 19 anni

Interessanti i dati elaborati dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR sui nuovi dati IPSADed ESPADItalia: rivelano in sostanza che gli adulti scommettono sempre di più, mentre è in calo il gioco d’azzardo, anche online, tra i giovani in tutte le regioni italiane. Nel Sud Italia crescono invece gli studenti giocatori ‘problematici’. Sempre più diffusi Gratta&Vinci e scommesse sportive.

Secondo il rapporto di ricerca IFC-CNR Consumi d’Azzardo 2017 risulta che, nel corso del 2017, siano oltre 1 milione gli studenti che hanno giocato d’azzardo almeno una volta, nel 2008 erano 1,4 milioni.

La percentuale di studenti maschi che gioca è quasi doppia rispetto a quella delle coetanee.

Nonostante nel nostro Paese sia illegale giocare per gli ‘under 18’ si stima che 580.000 studenti minorenni abbiano giocato d’azzardo nel corso dell’anno. Il 27,1% riferisce di aver avuto problemi a giocare d’azzardo in luoghi pubblici perché minorenne. Diminuisce la percentuale di giocatori studenti con profilo di gioco problematico.

Il gioco più diffuso è sempre il Gratta&Vinci.

Un quadro differente si delinea per gli studenti con profilo di gioco problematico, fra i quali l’azzardo più diffuso è rappresentato dalle Scommesse sportive. Il 33,4% degli studenti riferisce di poter raggiungere un luogo dove giocare in meno di 5 minuti a piedi da scuola.

Fra gli studenti giocatori i luoghi dove si gioca più frequentemente sono la casa (propria o di amici) e i Bar/Tabacchi. Il gioco online è in diminuzione rispetto al 2015. Il device più utilizzato per giocare online è lo Smartphone, seguito dal PC. La maggioranza degli studenti spende in giochi d’azzardo meno di 10€ al mese. Il 10,8% degli studenti italiani non sa che il gioco d’azzardo è vietato ai minorenni; il 39% è convinto che sia possibile diventare ricchi se si è bravi al gioco. Rispettivamente il 16,7% e l’11,5% ritengono che la vincita al Bingo e alle Videolottery/slot machine sia questione di abilità.

Cos’è l’IPSAD | Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs? È lo studio di prevalenza sull’uso di alcol ed altre sostanze psicoattive, lecite e illecite sulla popolazione in generale.

L’ ESPADItalia | European School Survey Project on Alcohol and other Drugs – Italy è, invece, una ricerca sui comportamenti sull’uso di alcol, tabacco e sostanze psicotrope legali e non, da parte degli studenti e delle studentesse di età compresa fra i 15 e i 19 anni frequentanti le scuole medie superiori italiane. Lo studio fu realizzato per la prima volta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR attraverso la Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari nel 1995, e dal 1999 si ripete con cadenza annuale su un campione rappresentativo delle scuole superiori presenti su tutto il territorio nazionale.

Fonte: Rapporto di ricerca IFC-CNR Consumi d’Azzardo 2017 (link: https://www.epid.ifc.cnr.it/images/downloads/Report/Gioco/Consumi_azzardo_2017.pdf)

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L’ITALIA CHE SCOMMETTE

Quanto si gioca nel tuo Comune? Nel corso della realizzazione del Progetto Non fare della tua vita un gioco, maneggiando le spaventose cifre giocate dagli Italiani, ci siamo spesso resi conto di quanto i numeri e le percentuali, a volte, tendano a restare dati astratti.

Per farci rendere maggiormente consapevoli delle somme buttate in fumo e di quanto sia il volume di affari sviluppato, vi invitiamo a toccare con mano quanto effettivamente si giochi in ciascuna città italiana.

Pensate ad una città di vostro interesse, provate ad indovinare il volume di gioco e verificare il dato ottenuto.

Cliccate sul link L’Italia che scommette (link: https://www.nonfaredellatuavitaungioco.it/italiachescommette/) e guardate la situazione nella città di vostro interesse.

I dati sono quelli diffusi dall’Aams – Agenzia Dogane e Monopoli e relativi all’Anno 2017 e si riferiscono a tutti i giochi legali e gestiti dai Monopoli.

Se vuoi sapere la Regione nella quale si è giocato di più nel 2017, clicca qui (link ad articolo Dati Agenzia Dogane – anno 2017)

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Obbligo avvertimento “nuoce alla salute” anche su lotterie istantanee. Le novità del Decreto 18 settembre 2018

Come indicato nel D.L. 87/2018, il cosiddetto Decreto Dignità, con il Decreto in vigore dal 18 settembre 2018 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 254 del 31/10/2018) anche sui tagliandi delle lotterie istantanee devono essere obbligatoriamente inserite le diciture:

  • Questo gioco nuoce alla salute
  • Può causare dipendenza patologica
  • Telefono verde nazionale 800 558822 per i disturbi legati al gioco d’azzardo

Questo vale anche per le lotterie telematiche nelle quali le avvertenze devono essere visibili in un’area dedicata, che viene automaticamente visualizzata attraverso una apposita finestra ‘pop-up’.

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DIFFUSI I DATI UFFICIALI DI SPESA ED ERARIO DEL GIOCO PER L’ANNO 2017 RACCOLTI DALL’AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Lo scorso 15 febbraio 2019, l’Agenzia Dogane e Monopoli ha diffuso la mappa completa del gioco legale in Italia relativamente all’anno 2017.

I dati, disaggregati per Regione, Provincia, Comune e per tipologia di gioco, riguardano tutti i giochi fisici ad esclusione di quelli online, per i quali non si possono fornire ripartizioni territoriali.

I numeri e il giro economico sono enormi: la spesa complessiva per il gioco fisico e telematico è stata nel 2017 di circa 19 miliardi di euro e l’erario è risultato pari a circa 9,8 miliardi di euro. L’incidenza dell’Erario sullo Speso nel 2017 è superiore al 51%.

Lombardia e Lazio, anche per il numero di abitanti, si posizionano al 1 e 2 posto. In terza posizione, troviamo la Campania.

Fonte: Aams – Agenzia Dogane e Monopoli – Gioco legale in Italia Anno 2017
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Perché si gioca così tanto?

La pubblicità del gioco d’azzardo è molto diffusa, anzi invasiva e pervasiva: alla TV, alla radio, sui manifesti formato gigante in strada, nelle manifestazioni sportive…e poi quell’offerta esorbitante di tagliandini nelle tabaccherie e punti Lottomatica. Ci si ferma per prendere un caffè o fare una ricarica telefonica e si esce con qualche tagliando in tasca per tentare la fortuna.

Anche vietare l’installazione dei videopoker e delle slot machine è difficile, visto che i gestori dei giochi vincono sempre i ricorsi al TAR contro le ordinanze dei Sindaci.

Come si frena allora la spinta al gioco che fa del nostro Paese il più dedito al mondo? In attesa di una coraggiosa decisione politica, che abolisca questa tassa sui poveri” – spesso usata dallo Stato per fare cassa – e permetta allo Stato di rinunciare almeno in parte al gettito del gioco, possiamo cercare di rendere le persone più consapevoli della questione principale.

Il gioco ha senso solo come passatempo occasionale, la sfida una tantum alla fortuna (ma senza troppo impegno economico!), non come attività sistematica di ricerca della soluzione facile ai problemi. Nel lungo periodo, chi gioca regolarmente perde sempre e comunque, perché nel lungo periodo la fortuna non esiste! L’unica certezza è che con un numero alto di giocate, salvo realizzare l’improbabilissima grande vincita, si perde sempre.

Lo hanno dimostrato inconfutabilmente molti matematici, indignati del dilagare di un fenomeno che prima di tutto è figlio della poca dimestichezza con la matematica, la statistica e il calcolo delle probabilità in particolare.  Vi invitiamo a guardare alcuni interessantissimi video dimostrativi presenti sul sito della società TAXI 1729, che vi faranno sorridere, ma anche riflettere.

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La matematica “smonta” l’illusione del gioco

“Vincere facile” è la grande promessa che attrae i giocatori di tutte le età e le classi sociali. Attrae specialmente, però, quelli che conoscono poco la matematica. Vediamo perché.

Innanzitutto, va detto che una bella fetta del gettito finisce in tasca all’erario in forma di tassazione; poi, una quota serve a pagare il lavoro degli addetti impegnati a tutti i livelli  di questa filiera “produttiva”; infine, una quota deve sostenere il profitto delle società di gioco, dei gestori delle sale di gioco, dei tabaccai ecc. Resta una quota in media del 75%, che viene trasformata in vincite per i giocatori. Tuttavia, le piccole e piccolissime vincite assorbono una rilevante porzione anche di questa quota, lasciando alle vincite significative una parte assolutamente residuale, sia in termini di valore assoluto che di numero di giocate vincenti. Quando il gioco dichiara la percentuale di giocate vincenti, tiene conto ovviamente delle piccolissime vincite, che possono anche solo coprire il costo della giocata (i 2 o 5 euro con cui si riacquista sistematicamente un nuovo gratta e vinci) e che rappresentano la maggioranza assoluta. La loro funzione è proprio quella di incoraggiare ad ulteriori tentativi di gioco. Di fatto si tratta di uno strumento di marketing.

Marco Verani, professore di matematica al Politecnico di Milano, ha illustrato le possibilità di vincita del premio massimo in un Gratta E Vinci: “Per un tipo di Gratta e Vinci che si chiama “Il Miliardario” vengono emessi ogni anno 30 milioni di biglietti. Cinque tra loro valgono 500mila euro. La probabilità di vincere è una su sei milioni, quindi. È tanto? È poco? Davanti a un numero così piccolo la gente è un po’ persa”.

Allora con una suggestiva esemplificazione ci ha chiarito le idee: “Un gratta e vinci è lungo 15 centimetri: se li mettiamo, sei milioni uno accanto all’altro, otteniamo una fila lunga 900 chilometri, la distanza che separa Milano da Monopoli, in Puglia. Una fila in cui c’è solo un biglietto vincente”.

Morale della favola? Il gioco d’azzardo andrebbe guardato da un punto di vista razionale, non magico.

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