La pubblicità del gioco d’azzardo è molto diffusa, anzi invasiva: alla tv, alla radio, sui manifesti formato gigante in strada, nelle manifestazioni sportive…e poi quell’offerta esorbitante di tagliandini nelle tabaccherie e punti Lottomatica…ci si ferma per prendere un caffè o fare una ricarica telefonica e si esce con qualche tagliando in tasca. Anche vietare l’installazione dei videopoker e delle slot machines è difficile, visto che i gestori dei giochi vincono sempre i ricorsi al TAR contro le ordinanze dei sindaci.
Come si frena allora la spinta al gioco che fa del nostro Paese il più dedito al mondo? In attesa di una coraggiosa decisione politica, che abolisca questa “odiosa tassa sui poveri” (come è stata definita) e permetta allo Stato di rinunciare almeno in parte al gettito del gioco, possiamo cercare di rendere le persone più consapevoli della questione principale: il gioco ha senso solo come passatempo occasionale, sfida “una tantum” alla fortuna (ma senza troppo impegno economico!), non come attività sistematica di ricerca della soluzione facile ai problemi. Nel lungo periodo, chi gioca regolarmente perde sempre e comunque, perché nel lungo periodo la fortuna non esiste! L’unica certezza è che con un numero alto di giocate, salvo realizzare l’improbabilissima grande vincita, si perde sempre.
Lo hanno dimostrato inconfutabilmente molti matematici, indignati del dilagare di un fenomeno che prima di tutto è figlio della poca dimestichezza con la matematica, la statistica e il calcolo delle probabilità in particolare. Vi invitiamo a guardare alcuni interessantissimi video dimostrativi presenti sul sito della società TAXI 1729, che vi faranno sorridere ma anche pensare.